Il dg Reggiani: porte aperte in società

La drammatica situazione del calcio che costringe anche una San Felice terremotata alle prese con risorse minime. Il direttore generale lancia l’appello: “Servono volontari, genitori e nuovi dirigenti”

Il dg Agostino Reggiani (Us San Felice)
In un consiglio che figura solo sulla carta ancora ben assortito, Agostino Reggiani resta il dirigente del San Felice più attivo, tra quelli che nel disastro dell’economia e del terremoto alla fine ha accettato, facendosi carico di tante incombenze, non solo economiche, di tenere in piedi il calcio sanfeliciano. Un merito che gli dovrà essere riconosciuto, un esempio anche per gli altri, a non mollare.
Reggiani, partiamo dall’Eccellenza. Soddisfatto del campionato, finora?
Comunque soddisfatto, direi. Perché grazie all’impegno dei ragazzi, all’impegno di alcuni volontari e alla grande disponibilità del ds Turcato e dell’allenatore nonché dt Pellacani è stato possibile allestire la squadra, a fronte delle difficoltà nelle quali ci eravamo ritrovati. L’alternativa era la Terza categoria. Quanto al rendimento sul campo, forse ci manca qualcosa, in termini di punti. Certo, fosse stato possibile inserire un paio di innesti in più sulla rosa dello scorso anno, in un girone così competitivo, magari ce la saremmo cavata meglio. Ma le condizioni sono queste, la squadra è comunque quella che lo scorso anno si è piazzata a metà classifica, potrebbe forse bastare la continuità nella determinazione, che si è vista solo a corrente alternata. Resto comunque fiducioso.
E il resto delle attività, settore giovanile incluso?
Ci stiamo impegnando ai limiti del possibile, considerate le difficoltà ad allestire senza ricchezze un impegno che coinvolge tante persone e tanti bambini. Faccio un plauso agli allenatori dei ragazzi, che si sono resi disponibili gratuitamente, e faccio un invito alle famiglie: collaborare, partecipare, per aiutarci a colmare i limiti di tempo ed organizzativi cui inevitabilmente andiamo incontro. A San Felice non è mai facile la partecipazione delle famiglie, degli sportivi, del sistema, ma in questa situazione quella resta la strada. Debbo anche ringraziare alcuni sponsor, in particolare il Banco S. Geminiano e S. Prospero, che ci ha aiutato e spronato a curare l’attenzione per i nostri bambini. Nell’auspicio che al tempo stesso ci arrivino conforti e risposte importanti da un altro istituto da sempre vicino alla squadra e allo sport, San Felice 1893 Banca Popolare.
Veniamo al consiglio dell’associazione. C’è qualche pessimismo.
Fare calcio ad un certo livello, qualitativo e sociale, non è facile. Consiglieri attivi siamo rimasti assai pochi, ma c’è anche chi si è detto pronto a dare il suo contributo. Ad esempio gli associati della Sta Engineering, che ci hanno sponsorizzato con materiale tecnico e saranno presto rappresentati nel direttivo. L’appello è sempre quello: chi vuole dare una mano, chi ha passione per questo sport si faccia avanti, non si tratta di affrontare, in una situazione economicamente insostenibile, chissà quali impegni. Si tratta di tenere alta la bandiera di San Felice. Intanto, approfitto dell’occasione per gli auguri di Natale a tutti gli sportivi, invitandoli alla cena di Natale con la squadra, martedì a Medolla.