Eccellenza, doccia fredda a San Mauro Pascoli

Il San Felice si butta via per le disattenzioni su due calci piazzati, ma la nuova sconfitta in Romagna dimostra che ai giallorossi mancano energia fisica e determinazione

SAMMAURESE: Zoffoli, Porcelli (86’ Vitaioli F.), Mantovani, Mastronicola, Leoni, Babbini, Braschi, Domeniconi, Angelini, Bonandi (90’ Vitaioli M.), Proli. A disposizione: Francioni, Golinucci, Bernardi, Berardi, Daoudi. Allenatore: Protti
SAN FELICE: Baia, Casoni, Grosselle (56’ Cotti), Sarti, Bergamini, Cavina, Ferri (77’ Micheli), Owusu, Luppi, Buganza, Golinelli (71’ Turci). A disposizione: Gallerani, Marchesini, El Marjiani, Pezzella.
Allenatore: Pellacani
ARBITRO: Bitonti di Bologna
RETI: 50’ Angelini, 64’ Babbini.
NOTE: campo in buone condizioni, spettatori 150 circa, ammoniti Babbini, Casoni, Micheli.

SAN MAURO PASCOLI. Dopo il convincente successo di domenica scorsa contro il Sant’Antonio, il San Felice non riesce a dare continuità e cede alla Sammaurese che arrivava da due pareggi consecutivi. I romagnoli vincono grazie ai gol di Angelini e Babbini, sfruttando al meglio due palle inattive. Eppure i giallorossi erano riusciti a mantenere in equilibrio la partita nel primo tempo, non demeritando e costringendo Zoffoli ad un paio di interventi complicati. Alla Sammaurese invece nella prima frazione sono mancate le giocate del numero 10 Bonandi che è sembrato più sottotono del solito anche grazie un buon lavoro dei suoi marcatori, capaci di neutralizzarlo efficacemente. Dall’altra parte si distinge Ferri, sempre pericoloso con la palla tra i piedi.
La prima frazione si esaurisce in appena tre accenni di cronaca. Al 9’ Angelini si presenta solo davanti a Baia, ma il portiere è formidabile in uscita nel chiudergli lo specchio. Al 13’ è invece una punizione di Buganza a chiamare Zoffoli al salvataggio in angolo. Il portiere romagnolo si ripete quando corre il minuto 38: Ferri se ne va sulla destra e calcia, l’estremo difensore si rifugia in corner.
L’equilibrio della partita si è però spezzato con l’inizio del secondo tempo, quando si è visto un evidente calo fisico degli ospiti, che ha permesso alla Sammaurese di portarsi in vantaggio già dopo appena cinque minuti: su calcio d’angolo la difesa del San Felice pasticcia, lasciando che il pallone giunga ad Angelini che non può sbagliare. Qualche dubbio sulla posizione dell’attaccante, ma il guardalinee lascia la decisione all’arbitro che indica il centrocampo. Angelini è di nuovo protagonista, questa volta in negativo, al 55’ quando con una gomitata colpisce il giovane Grosselle. Il difensore giallorosso finisce a terra stordito. I sanitari lo soccorrono e lo trasportano all’esterno del campo in barella, consigliando un consulto medico che il ragazzo effettuerà tornato nella Bassa.
Grosselle esce e al suo posto entra Cotti. Ma al 64’ la partita manda i titoli di coda. Ancora un angolo per la Sammaurese, ancora una mischia in area, ancora la palla che non viene spazzata lontano e stavolta è Babbini, con un rimpallo fortuito che gli finisce sull’anca, ad indirizzare alle spalle di Baia.
Il San Felice cerca di alzare il baricentro, ma si apre ai contropiedi dei padroni di casa.Al 73’ Bonandi ha sul sinistro la palla del 3 a 0 dopo un bello scambio veloce e preciso con Domeniconi, ma spedisce di poco a lato. Stessa sorte per la conclusione in diagonale di Cotti (76’) e la fortuna non sorride neppure a Micheli che a tempo ormai scaduto ha una doppia chance: gran parata del portiere e sulla seconda battuta è un difensore ad immolarsi.
Testo tratto dalla Gazzetta di Modena a firma di Gioele Pracucci

Spogliatoi Il Mister del San Felice Gianni Pellacani (nella foto), al termine non è soddisfatto della prestazione dei suoi ragazzi. «È stata una gara equilibrata, nella quale ha vinto la squadra che ci ha messo più cattiveria, infatti i due gol sono venuti da due calci d’angolo».
Brutta sconfitta per il San Felice che nelle ultime due uscite era parso in ottima forma. «Sì, è un passo indietro rispetto alle ultime due partite – ammette il tecnico – soprattutto dal punto di vista della voglia e della cattiveria; giocando così di partite se ne vincono poche. Questo per noi era uno scontro diretto ed era importante raccogliere almeno un punto, ma ancora una volta abbiamo dimostrato che nelle partite dove c’è da dare battaglia, dove bisogna tirare fuori gli attributi noi perdiamo, così è complicato. Dovevamo dimostrare di avere più voglia di fare risultato, questo sicuramente è il nostro più grande limite. A questo punto vediamo di lavorare bene in settimana e di riprenderci subito già dalla partita contro l’Argentana». (m.f.)