A San Felice i tifosi della Celeste

La famiglia Giuseppini, origini italiane e una vita in Uruguay, dove sono nati i fratelli Marco e Maurizio, sanfeliciani da quarant’anni

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Quando gioca la Celeste, anche contro l’Italia, il cuore batte per l’Uruguay. Perchè a mamma Mercedes, ex giornalista costretta alla fuga dal suo paese dove la dittatura perseguitava la libertà di stampa, l’amore per il suo paese non è passato mai. In Italia sbarcò 40 anni fa, con il marito Silvio Giuseppini, che dell’Italia aveva conservato la cittadinanza, rimasto prematuramente vittima qualche anno dopo di un incidente stradale, e con i due figli Marco e Maurizio. In Italia si sono rifatti una vita, non senza immensi sacrifici. Mercedes, che si occupava della pagina della moda, si è vista costretta a crescere due bambini, sola, con i parenti lontani, lavorando in fabbrica come operaia turnista. Ma la famiglia è cresciuta e i due figli, grandi appassionati di calcio, al calcio nostrano hanno dato tanto. Marco ha giocato per anni nelle squadre della zona, dal San Felice, al Rivara, alla Massese, al San Martino. E oggi, 50enne magazziniere costretto dal terremoto a fare da pendolare per Milano, è ancora in forza agli amatori della Polisportiva. Maurizio ha smesso prima, ma entrambi hanno anche allenato a livello di settore giovanile. Ma quando gioca l’Uruguay, anche il tifo per la Juve passa in secondo piano- “Il cuore della terra d’origine non si dimentica”, dice Marco, ormai italianissimo, e per questo meno disposto a minimizzare il morso di Suarez: “Un gesto assurdo, ingiustificabile, peccato perchè è il più forte della squadra e la punizione molto rigorosa, ma questo ragazzo ha evidentemente un problema per cui era già seguito, che ora rischia di compromettergli la carriera. Guardiamo avanti, stasera saremo davanti alla tv, a fare il tifo con la bandiera dell’Uruguay, anche se le mogli non hanno ancora proprio digerito la sconfitta dell’Italia”.
Nella foto la signora Mercedes con i figli Marco e Maurizio e uno dei nipoti, Tommaso