L’amicizia con la Cisa di Mirandola

Una delegazione dei dirigenti e dei giocatori ha reso visita alla struttura protetta dell’As-Cisa, un incontro emozionante, con la sorpresa di una nonna veramente… nonna

Il gruppo di dirigenti e giocatori al Cuisa con gli ospiti

Il gruppo di dirigenti e giocatori al Cuisa con gli ospiti
Il gruppo di dirigenti e giocatori al Cisa con gli ospiti

L’Us San Felice dopo la positiva esperienza presso la struttura protetta Augusto Modena dell’Asp di San Felice ha reso visita anche ai tanti anziani ospiti della Cisa di Mirandola, la struttura protetta sempre dell’Asp, nell’area dell’ospedale. Una esperienza toccante per i dirigenti e i giocatori che componevano la nuova delegazione. Tra l’altro con un fuoriprogramma: Andrea Belluzzi, l’attaccante medollese dei giallorossi, ha chiesto e potuto incontrare la nonna che proprio all’Asp di Mirandola è ricoverata. Un incontro un po’ più ristretto, nelle stanze del piano di sopra, perché nonna Belluzzi non ha potuto partecipare alla bella accoglienza che altri ospiti e operatori hanno riservato alla nostra squadra. Un’accoglienza fatta di domande, di curiosità per i nostri ragazzi, che sono tutti del territorio e che per l’occasione erano in buona parte mirandolesi. Non sono certo mancati i siparietti: i nostri hanno intrattenuto gli anziani con evoluzioni e palleggi, e gli anziani hanno intrattenuto i nostri con qualche simpatica “tavanata”, ad esempio sulle relazioni sentimentali con le fidanzate prima delle partite. Il gruppo era guidato dal direttore generale Agostino Reggiani e dal suo vice Paolo Pianesani, che è anche ds del settore giovanile. A rappresentare la squadra una delegazione di sette ragazzi: capitanati da Andrea Belluzzi e Federico Baia, c’erano Parmeggiani, Bruzzese, Cervi, Morini e Negrelli. Alla fine il dono di un pallone e di due striscioni a significare questa nuova amicizia e una reciproca promessa: ospitare anche gli anziani della Cisa ad una partita primaverile dell’Us San Felice. L’Us San Felice ringrazia i dirigenti e gli animatori dell’Asp per aver consentito ai suoi giovani tesserati una esperienza di vita e di umile solidarietà, ma estremamente importante.