Eccellenza, spareggio con il Brescello

Partita decisiva per il futuro del San Felice che deve uscire dalle zone calde della classifica

Jabeur, attaccante gialloroso, tra i più positivi

Il gigantesco Daffe in uscita su angolo
Il gigantesco Daffe in uscita su angolo

Siamo in pieno autunno, dentro e fuori lo stadio comunale. Lo scialbo pareggio in bianco con il Salsomaggiore ha portato pioggia sul bagnato giallorosso, inzuppando di incertezze una squadra ancora alla ricerca di un equilibrio, di una identità che la solidifichi. Ricerca resa ancor più complessa dalla persistente assenza di uno dei nostri consolidati pilastri, Davide Giuriola, capocannoniere dell’Eccellenza due stagioni or sono, nonostante il ruolo di centrocampista. Questo San Felice, che riesce anche a non prendere gol quando non fa regali come quelli di Rubiera e con il Rolo, non trova però le trame per farlo. Perché a volte basta un misero “golletto” per ritrovare la strada maestra. E così eccoci in zona retrocessione, abituati come eravamo a ben altri scenari. Il San Felice nella sua storia in Eccellenza ha passato anche momenti peggiori, ma ne è sempre venuto fuori. Siamo e restiamo convinti che questa squadra, seppur rivoluzionata, abbia numeri e uomini per farlo, anche se qualche ritocco si renderà necessario, specie per correggere un approccio mentale che, quando serve, deve essere da guerrieri, nonostante i rigori e gli umori della brutta stagione. Ma certi treni passano una volta soltanto. Perso quello di Salsomaggiore, ne restano due, impossibili da sbagliare. Primo quello che ci porta sotto la Rocca il Brescello dei mitici Peppone e Don Camillo, neopromosso alle prese con una categoria difficile e a sua volta desideroso di inguaiarci. Il secondo quello che ci porta a Formigine, al cospetto di una nobile decaduta, con ex importanti. Due treni che potrebbero significare la fine di questo autunno calcistico. San Felice, prendiamo questi treni, e manteniamo ben salda questa bandiera dello sport e dell’associazionismo nella Bassa, a dispetto di tutto ciò che in un mare mosso ci rema contro. Perché se c’è l’autunno, ci sarà anche una primavera. Ma bisogna essere capaci di affrontare l’inverno. E in due partite vedremo chi ha la… scorza per farlo.        (ase)