Il dg Reggiani: ecco la strada del futuro San Felice

Agostino Reggiani, spiega gli sforzi della associazione Us San Felice per la sopravvivenza: si punta alla sistemazione di ogni pendenza e al settore giovanile, ma soprattutto al dialogo con le famiglie e la comunità

Il D.G. Agostino Reggiani

Il D.G. Agostino Reggiani

di Agostino Reggiani*
Avviandoci alla conclusione di questa difficile annata sportiva, volevo tracciare un bilancio e qualche prospettiva per la nostra associazione. Partiamo dal gruppo dirigenziale, per dire che i consiglieri che sono rimasti, citando in particolare il presidente Dario Tassi e Giampaolo Palazzi che ci ha affiancato come sempre, ancora una volta hanno trascorso la stagione nella discrezione, a sistemare le gravose pendenze che ci ha lasciato la gestione economicamente troppo impegnativa di qualche anno fa. Dopo sacrifici notevoli, ormai siamo a buon punto, ciò che consente di guardare al futuro del calcio sanfeliciano con qualche serenità. Una operazione, questa, resa possibile anche dall’impegno di persone come Gianni Pellacani e il ds Stefano Turcato, che hanno fatto ogni sforzo per rendere autonoma la gestione della prima squadra in questa stagione, consentendo a noi di concentrarci sul resto.
Una operazione resa possibile anche dall’apporto di tanti sostenitori e sponsor, alcuni della vecchia guardia, altri nuovi, ai quali abbiamo rappresentato il dramma del post terremoto e con i quali abbiamo condiviso la necessità di far sopravvivere anche con minimi ma essenziali contributi questo sport, specie per i giovani e i bambini. Non finiremo mai di ringraziarli, così come i pochi volontari – perché quando si tratta di volontariato le forze si assottigliano – che hanno fatto di tutto, per tenere aperta e funzionale la struttura dello stadio, il bar, la segreteria, le attività, questo stesso giornalino, e lasciatemi fare il nome di Alberto Setti. Tutti gli altri nomi di queste persone li conoscete, così come il loro apporto allo sport sanfeliciano.
Ed è su queste persone, sullo spirito costruttivo di collaborazione, che il San Felice guarda al futuro. Certo, si poteva fare meglio. Ci perdonino quindi i tifosi, i collaboratori, i genitori, interlocutori, tutti quanti avrebbero meritato più attenzione e più professionalità. Nel futuro di una associazione risanata vediamo anzitutto una ottimizzazione dei rapporti con il Comune e la polisportiva. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato l’amministrazione comunale, rappresentando ancora una volta le difficoltà, la necessità di dialogo e di attenzione per lo sport più amato e conosciuto, sport all’aria aperta, sport di squadra, sport non più così ricco e mercenario come poteva apparire un tempo. Sport di sanfeliciani, per i sanfeliciani. In questi mesi ci sono state importanti occasioni, alcune colte, altre purtroppo perse a nostra insaputa, come la possibilità di stringere rapporti diretti e importanti con società del calibro del Bayern, tanto per citare.
Con altri, invece, grazie all’aiuto di nuovi amici, un dialogo si è aperto. Penso al gemellaggio con il Fanfulla, all’amichevole con il Modena, alla partecipazione di società professionistiche al Torneo del 1° Maggio.
San Felice resta la bandiera più alta del calcio nel territorio della Bassa. Ecco perché puntiamo a mantenere la categoria dell’Eccellenza, grazie ad un gruppo di ragazzi quasi tutti della zona che con la giusta determinazione questo risultato può conseguire. Ecco perché puntiamo ad ottimizzare il settore giovanile, sul quale il nostro impegno sarà di concentrare maggiori sforzi di qualificazione tecnica ed organizzativa, sperando al tempo stesso nella vicinanza delle famiglie sanfeliciane.
Non sarà facile, ma ci crediamo, e in questo senso apriremo il consiglio a sportivi che vorranno farne parte, apportando idee e disponibilità, più che impegno economico. La nostra porta è aperta: chi ama lo sport sanfeliciano sarà invitato a bussare, e gli sarà aperto.